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  • Percorso naturalistico Anello Nord del Natisone

    L’itinerario si inoltra in borgo Brossana, uno dei quattro quartieri che anticamente erano racchiusi nella solida cerchia muraria di Cividale. Il percorso attraversa la campagna, nella quale le coltivazioni principali sono rappresentate da cereali, foraggi e vigneti (ci troviamo nella zona DOC “Colli Orientali del Friuli”) ed olivi. Si nota l’intersecarsi di strade interpoderali. Al margine dei campi si possono scorgere, ormai ben più rari di un tempo, i gelsi. Questi campi parlano di gente che è passata e della gente che ancora li coltiva. La camminata lambisce per un tratto la forra del fiume Natisone, che offre diverse attrattive naturalistiche. Nel percorso si tocca l’abitato di Sanguarzo.

    Tempo di percorrenza: cc 1 h e 20’

    Lunghezza: km. 5,300

    Dislivello: 54,80 ml

    Difficoltà: medio

    Punto di partenza/arrivo: via delle Mura incrocio con Borgo Brossana

    Colore percorso: rosso
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  • Percorso naturalistico Sub-anello Nord del Natisone

    L’itinerario presenta una versione più corta dell’anello Nord del Natisone che si sviluppa in borgo Brossana. Lungo questo borgo, ora tranquillo e dimesso, nel medioevo transitava incessantemente un intenso flusso commerciale di provenienza transalpina. Il percorso attraversa la campagna coltivata e lambisce per un tratto la forra del fiume Natisone. Sotto il profilo idrografico, quest’area territoriale è attraversata dal tortuoso corso del Rio Emiliano, uno dei principali affluenti sulla riva destra del Natisone, ove si getta con un bel salto. Nell’area si incontra anche Borgo Viola, nome diffuso pure in altri paesi friulani, che trae origine dalla presenza di una viuzza defilata e discosta.

    Tempo di percorrenza: cc. 1 h e 15’

    Lunghezza: km. 4,500

    Dislivello: 44,60 ml

    Difficoltà: basso

    Punto di partenza/arrivo: via delle Mura incrocio con Borgo Brossana

    Colore percorso: rosso
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  • Percorso naturalistico Anello Sud del Natisone

    Nell’itinerario spicca il tratto che costeggia il Natisone: questo fiume si è rivelato essenziale per la genesi di Cividale del Friuli. A seconda dei tratti, le acque si muovono lente o scorrono rapide. Sulle rocce che sfiorano l’acqua si trova una pianta rara, dai fiori gialli – il Leontodon brumatii – caratteristica ed esclusiva della forra del Natisone. Le scarpate possono ospitare vegetazione a prato stabile e cespuglieti. Sul fondo della forra può affiorare il greto ghiaioso, nudo o popolato da formazioni di salici e pioppi. Nell’ambiente protetto del solco del fiume si possono sviluppare boscaglie, con essenze miste. Il percorso si spinge fino a Purgessimo, sovrapponendosi così a quello naturalistico.

    Tempo di percorrenza: cc. 2 h e 10’

    Lunghezza: km. 7,500

    Dislivello: 89,80 ml

    Difficoltà: medio

    Punto di partenza/arrivo: piazzale dell'Ospedale

    Colore percorso: giallo
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  • Percorso naturalistico Sub-anello Sud del Natisone

    L’itinerario presenta una versione più corta dell’anello Sud del Natisone, suggestivo per l’aspetto ambientale e naturalistico. Il Natisone per larga parte scorre incassato in un alveo stretto tra strapiombanti pareti, avendo le acque, nel loro lunghissimo scorrere, inciso profondamente la roccia. Il regime del fiume è torrentizio, la sua portata risente molto degli apporti meteorici: le sue acque cangiano perennemente il loro colore, su mutevoli tonalità di verde. Splendida la vegetazione: dalle specie rare ed esclusive sulle rocce, ai prati stabili alla boscaglia. Va rimarcato che il tragitto fiancheggiante il fiume è stato il transito più antico del territorio sin dai tempi preistorici. Il percorso tocca le borgate di Madriolo e di Zugliano.

    Tempo di percorrenza: 1 h e 25’

    Lunghezza: km. 4,750

    Dislivello: 51,80 ml

    Difficoltà: basso

    Punto di partenza/arrivo: piazzale dell'Ospedale

    Colore percorso: giallo
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  • Discesa al Natisone da Borgo Brossana

    Per accedere al Fiume Natisone da Borgo Brossana, lasciando la Chiesa di San Biagio sulla sinistra si prosegue lungo la strada fino al raggiungimento di una piccola piazzetta con alla sinistra una piccola casa restaurata. Si trova una scaletta che scende sul Fiume.

    Ulteriori Informazioni:
    L'accesso a questo percorso non è soggetto ad orari di visita.
    In caso di maltempo o di forte umidità si consiglia di prestare molta attenzione durante la percorrenza della scalinata.
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  • Discesa al Natisone dal Belvedere

    Per poter godere di una vista eccezionale e mozzafiato di Cividale si può percorrere il tragitto che porta alla discesa sul Natisone dal Belvedere. Si può accedere a tale percorso salendo il sagrato della Chiesa di San Martino in prossimità del Ponte del Diavolo; si prosegue lungo il viottolo in ciottolato fino al raggiungimento di uno spiazzo in erba; da qui il percorso prosegue imboccando una scalinata che porta direttamente alle rive del fiume Natisone, situate alla destra del Ponte del Diavolo.

    Ulteriori informazioni:
    L'accesso a questo percorso non è soggetto ad orari di visita.
    In caso di maltempo o forte umidità si consiglia di prestare molta attenzione durante la percorrenza del tragitto.
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  • Discesa al Natisone da Borgo di Ponte

    Dall' autunno scorso, grazie alla messa in sicurezza della scaletta di Borgo di Ponte nei pressi del Ponte del Diavolo, è possibile effettuare in tutta sicurezza la discesa sul Natisone. Questa opportunità permette al fruitore di poter godere di una vista eccezionale del ponte e del Fiume Natisone.

    Gli orari di visita per poter effettuare questo percorso sono gli stessi del giardino pubblico e sono gestiti da un cancello temporizzato.

    In caso di maltempo o di forte umidità è consigliato prestare molta attenzione durante la percorrenza della scalinata.


    Ulteriori Informazioni:

    Orari di apertura:
    Invernali: 8.00-17.00
    Estivi: 8.00-20.00
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  • Chiesa di San Francesco

    La costruzione si affaccia, a nord, sull’omonima piazza, mentre a sud si erge a picco sul fiume Natisone.

    Nel 1285 i frati francescani si trasferirono da Borgo di Ponte (ove dimoravano sin dal 1246 in una struttura poi ceduta alle suore clarisse ed ora adibita a Convitto Nazionale) in questo luogo a ridosso del fiume, dove iniziano ad erigere chiesa e convento nel 1296 in seguito all’autorizzazione concessa dal patriarca Raimondo della Torre.

    Lavori di ripristino vengono eseguiti nel 1495 (ad essi si deve l’attuale facciata, secondo lo Sturolo) e nel 1511, a seguito dei danni causati dal terremoto alla torre ed a parte della chiesa. Annessa al convento era la scuola dei novizi, situata nell’attuale residenza del canonico, che affiancava la chiesa.

    Altri lavori di restauro vengono eseguiti nel settecento: viene ancora ampliato il complesso verso ovest. I frati risiederanno a lungo in questo luogo,sino al 1769, anno in cui il convento viene sospeso e subito acquistato dal Capitolo (Sturolo) che ne trasforma la funzione, adibendolo in parte a residenza.

    Nel 1810 la chiesa viene occupata dai militari; riconsacrata nel 1822, viene utilizzata nel 1826 come magazzino; subisce ancora ingenti danni e nel 1946 iniziano i primi lavori di restauro, eseguiti a cura della soprintendenza.
    Oggi tali opere risultano ultimate per il suo corpo della chiesa che possiede pianta a croce latina, con transetto appena accennato.

    La copertura a doppia falda incrociata, su struttura in legno. La facciata verso la piazza è lisca, in pietra faccia a vista, semplicemente definita dal portale d’ingresso (ad arco a tutto sesto) e da un grande oculo sistemato in posizione centrale.
    Sopra il portale: la sagoma di un precedente arco a sesto acuto, con stemma e simboli sacri sulla chiave di volta.

    Il rosone centrale possiede un frammento di vetrata trecentesca. All’interno la chiesa si organizza in un’unica navata centrale, con tre cappelle absidali.
    Il soffitto, con capriate a vista, è stato più volte rifatto nei secoli. Molto importanti risultano i lacerti di affreschi, dovuti a presenze toscane e venete, realizzati tra il 1300 ed il 1500.
    Il campanile a pianta quadrata presenta quattro bifore nella cella ma panaria. La sacrestia, inglobata nella struttura del convento (affaccia verso il chiostro), è decorata con pitture ed affreschi di Giglio Quaglio (1693) e stucchi del Rietti.
    La struttura del complesso conventuale prosegue verso ovest con la sala del refettorio, al piano terra, e con il dormitorio, situato al primo piano.

    L’ampio chiostro, che con il suo spazio definiva il fianco ovest della chiesa ed il prospetto sud del convento, è stato demolito in epoca napoleonica.
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  • Ponte del Diavolo

    Simbolo della città di Cividale del Friuli: l’ardita costruzione fu progettata da Iacopo da Bissone (1442), costruita da Erardo da Villacco e terminata, dopo alterne vicende, da Bartolomeo delle Cisterne agli inizi del ‘500; diviso in due arcate, poggia su un macigno naturale collocato nel letto del fiume Natisone.

    Il particolare nome è attribuito da una leggenda popolare che attribuisce la costruzione del ponte al diavolo, il quale in cambio chiese ai cittadini l’anima del primo passante: transitò un gatto e il maligno fu beffato.


    Ulteriori informazioni
    Informacittà
    Tel: +39 0432 710460
    E-mail: informacitta@cividale.net
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  • Chiesa di San Martino

    La piccola chiesa è situata sulla riva sinistra del Natisone, nei pressi del ponte del Diavolo; è arretrata rispetto al limite della strada, sul fondo di un ampio sagrato sollevato che, proseguendo lentamente alla chiesa, conduce al fiume. Il nucleo è già ricordato nel Trecento come centro di una arimannia longobarda, cioè come importante luogo di presidio militare. Nel 1661 sul sagrato vengono rinvenute tombe longobarde molto ricche, in virtù dell’importanza che il luogo sembra aver avuto durante il ducato longobardo. Nel Settecento viene trasportata qui l’ara del duca Ratchis, che rimane nella chiesa di San Martino sino al 1940.

    L’edificio e l’intero complesso subiscono forti rimaneggiamenti nel Seicento e verso la metà del secolo XVIII quei lavori (attribuiti a Domenico e Francesco Schiavi) determinano l’aspetto odierno. La sagrestia, un tempo abbellita da affreschi di Francesco Chiarottini, è arredata con mobili realizzati verso la fine del Settecento da Matteo Deganutti.

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  • Area Mulinuss

    Particolarmente suggestiva, per la struttura urbanistica e per il contesto naturalistico è la zona di Via Mulinuss.
    Due erano i fili che legavano tra loro i mulini di Cividale: la roggia dei Mulini e il Natisone. La prima, costruita dai veneziani, portava l’acqua e lungo il suo percorso sorgevano decine di mulini, mentre sulle rive del Natisone, già dal Medioevo, si trovavano le macine. Poiché il fiume era soggetto a piene rovinose e le sue rive risultavano impervie, si preferì incrementare la presenza dei mulini lungo la roggia. Lungo il saliscendi di acciottolato che attraversa l’area è ancora visibile un sistema di ruote con le pale posto lungo il corso d’acqua.

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  • Belvedere sul Natisone

    Dietro la vicina chiesa di san Martino è doverosa una sosta sull’area del Belvedere sul Natisone. Da questa posizione è possibile godere di uno spettacolo davvero straordinario: partendo dal ponte del Diavolo, lo sguardo segue la linea delle case affacciate a strapiombo sul fiume, i cui giardini regalano vedute colorate diversificate a seconda della stagione, scorge il profilo delle numerose torri campanarie che svettano maestose nel centro per raggiungere i contorni dolci delle colline e quelli imponenti del Matajur e del Monte Nero.

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  • Parco della Lesa

    Uno spazio verde accanto al quale scorre il fiume Natisone e dove possono fare lunghe e piacevoli passeggiate. Il Parco della Lesa è stato più volte utilizzato per grandi eventi negli ultimi anni è il luogo ideale per svolgere l’attività di Nordic Walking.

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