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Monastero di Santa Maria in Valle

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Indirizzo
Via Monastero Maggiore, 34 - Cividale del Friuli (UD)
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Descrizione
Già esistente nell’830, le sue strutture furono continuamente ampliate e rinnovate, con significativi interventi tra XIII-XIV e XVI secolo, fino a costituire l’importante nucleo monumentale tuttora conservato.

Nel 2001 è stato acquistato dal Comune e inserito in un programma di valorizzazione legato alla candidatura UNESCO che prevede un nuovo sistema di collegamenti fra il Tempietto (che fa parte integrante del complesso) la città e il monastero stesso, con la creazione di un nuovo Centro Culturale.

Orari di apertura:
Orario invernale (dal 1° ottobre al 31 marzo)
Da lunedì a venerdì: 10.00 -13.00 / 14.00 - 17.00
Sabato, domenica e festivi : 10.00 - 1700
Orario estivo (dal 1° aprile al 30 settembre)
Da lunedì a venerdì: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 - 18.00

Giornate di chiusura:
1 gennaio (mattino), 25 dicembre

Biglietto d'ingresso:
- intero € 4,00 (persone over 25 e under 65, no gruppi)
- ridotto adulti € 3,00 (ragazzi - non studenti - di età compresa tra i 18 e i 25 anni; adulti over 65; gruppi di minimo 15 persone)
- ridotto ragazzi € 1,50 (ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, studenti fino a 25 anni, gruppi scolastici), insegnante accompagnatore entra gratuitamente
- gratuito per bambini fino a 7 anni, possessori di FVG Card, Guide UE, handicap UE ed eventuali accompagnatori, personale MiBAC, membri ICOM, accompagnatore di un gruppo scolastico

Biglietto integrato per l'ingresso ai 3 Musei (Monastero Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo + Museo Cristiano e Tesoro del Duomo+ Museo Archeologico Nazionale) acquistabile presso ciascuna delle tre sedi museali) - validità 72 ore dall'ingresso al 1° Museo)
- intero € 9,00 (persone over 25 e under 65)
- ridotto adulti € 6,00 (ragazzi - non studenti - di età compresa tra i 18 e i 25 anni; adulti over 65; gruppi di minimo 15 persone)
- ridotto ragazzi e studenti € 3,00 (ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, studenti fino a 25 anni)
- gratuito per bambini fino a 7 anni, possessori di FVG Card, Guide UE, handicap UE ed eventuali accompagnatori, personale MiBAC, membri ICOM, accompagnatore di un gruppo scolastico

Visite guidate: è possibile effettuare visite guidate al sito prenotando e acquistando il servizio rivolgendosi alle associazioni guide turistiche regionali (Fvg) autorizzate:
A.G.A.T.A. - Tel. +39 333 5034942;
ASSOCIAZIONE GUIDE TURISTICHE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA- Tel. +39 040 365248 oppure Tel. +39 338 9251061;
FRIULGUIDE - Tel.+39 0432 677310;
ITINERARIA - Tel. +39 347 2522221;
LA VIA DELL’AMBRA - Tel.+39 349 1900683 oppure tel. +39 0432 573414;
NORD-EST GUIDE - Tel. +39 040 3473886 oppure tel. +39 347 8036396;
WALK INSIDE F.V.G. - Tel. +39 335 8339571;
ASSOCIAZIONE SCOPRI CON NOI - tel. +39 347 6017437;

oppure contattando direttamente le singole guide turistiche iscritte all' Albo regionale FRIULI VENEZIA GIULIA ;

AUDIOGUIDE:
all'interno del sito del Tempietto Longobardo è disponibile il servizio di audioguide in lingua italiana, inglese, tedesca, francese e slovena;

Accessibilità
: senza barriere architettoniche, accessibile ai disabili.

Ulteriori informazioni
Biglietteria Monastero tel: +39 0432 700867
Info prenotazioni tel: +39 0432 710460
E-mail: info@monasterodisantamariainvalle.it
Web: www.monasterodisantamariainvalle.it
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Tempietto Longobardo (Oratorio di Santa Maria in Valle)

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Indirizzo
Via Monastero Maggiore, 34 - Cividale del Friuli (UD)
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Descrizione
Il Tempietto Longobardo si trova all’interno del Monastero di Santa Maria in Valle e risale intorno a metà del VIII secolo.
Si tratta di un edificio religioso, probabilmente una cappella o un oratorio, facente parte del convento di monache benedettine fondato dai longobardi.
Alla fine dell'Ottocento le monache donano il Tempietto alla Comunità di Cividale e in tale occasione fanno costruire il passaggio pensile, sul greto del Natisone, che porta tutt'ora dalla piazzetta San Biagio all'ingresso dell'edificio, in modo che i visitatori per accedervi non passino attraverso gli ambienti della clausura.

Edificio unico nel suo genere, prestigioso in virtù dell’eccezionalità delle opere d’arte in esso custodite: al suo interno, un sontuoso schema decorativo, comprendente mosaici e stucchi figurativi ornamentali elaborati, e un programma di affreschi eseguiti in uno stile aulico e sapientemente raffinato, ne fanno una delle più splendide ed ambiziose commissioni giunte sino a noi dall’VIII secolo.

L’Oratorio di Santa Maria in Valle è il più celebre e meglio conservato monumento della tarda età longobarda.

Eretto, forse su preesistenze, nella Gastaldaga longobarda, immediatamente dietro l’abside della chiesa di San Giovanni, fu realizzato nel corso del terzo quarto del VIII secolo come cappella palatina della corte reale cividalese e divenne poi oratorio delle monache.

Particolare e di grande raffinatezza è la sua architettura: l’aula rettangolare, dal pronunciato sviluppo in altezza e coperta da volte a botte, è ritmata da nicchie con arconi; ad oriente si apre su un presbiterio più basso, a terminazione rettilinea, tripartito da volte che poggiano su architravi marmoree romane, rette da colonne e pilastri. Una recinzione marmorea, recuperata da una più antico elemento di età bizantina, divide l’aula dal presbiterio. Sulle pareti dell’oratorio sono conservati resti di apparati decorativi di eccezionale valore.

Unici in Occidente sono gli stucchi che ornavano la parti alte dell’aula e gli archi delle nicchie, dei quali si conserva, sulla controfacciata, una teoria di Sante e Martiri a grandezza naturale ed un arcone con un tralcio vitineo posto a coronare l’ingresso.

Di grande qualità ed eleganza sono anche gli affreschi di Santi, della Madonna con bambino e di Cristo tra gli Arcangeli dipinti sulle pareti e nelle lunette dell’aula.

Lastre di marmo ricoprivano originariamente la parte inferiore dei muri sopra le quali era dipinta, nella parte orientale dell’edificio, entro fasce di stucchi, un’iscrizione dedicatoria in versi che testimonia l’alta qualità della committenza. Il presbiterio era impreziosito anche da raffinati mosaici, con tessere auree, nella parte superiore del muro di fondo e forse su tutte le volte. I pavimenti marmorei, con piastrelle esagonali e triangolari che disegnano motivi geometrici, completano il ricco apparato ornamentale di questo gioiello dell’arte tardolongobarda.

L’architettura e le decorazioni del Tempietto cividalese riconducono ai più alti esempi della cultura artistica del mondo mediterraneo, con esplicito richiamo alle esperienze della tradizione paleocristiana e bizantina.
Sono opera di artisti dotati di un linguaggio raffinato che hanno dato espressione alla volontà delle più alte sfere del regno longobardo di creare un nuova arte aulica.
Nel 1893 l’Oratorio fu donato al Comune di Cividale che lo aprì al pubblico.

Orari e periodi di apertura:
INVERNALE (Ottobre - Marzo)
Dal lunedì al venerdì: 10.00 -13.00 / 14.00 - 17.00
Sabato, domenica e festivi : 10.00 - 1700
ESTIVO (Aprile - Settembre)
Dal lunedì al venerdì: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00
Sabato, domenica e festivi: 10.00 - 18.00

Giornate di chiusura:
1 gennaio (mattino), 25 dicembre

Biglietto d'ingresso:
Biglietto singolo (Tempietto Longobardo e Monastero di Santa Maria in Valle)
- intero € 4,00 (persone over 25 e under 65, no gruppi)
- ridotto € 3,00 (ragazzi - non studenti - di età compresa tra i 18 e i 25 anni; per adulti over 65; per gruppi di minimo 15 pax)
- ridotto € 1,50 (ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, studenti fino a 25 anni, gruppi scolastici), insegnanti gratis
- gratis per bambini fino a 7 anni, possessori di FVG Card, Guide UE, interpreti UE, handicap UE con accompagnamento, personale MiBAC, membri ICOM

Biglietto cumulativo 3 Musei:
Monastero Santa Maria in Valle e Tempietto Longobardo + Museo Cristiano + Museo Archeologico Nazionale
- Intero € 9,00 (persone over 25 e under 65)
- ridotto € 6,00 (ragazzi - non studenti - di età compresa tra i 18 e i 25 anni; per adulti over 65; per gruppi di minimo 15 pax)
- ridotto € 3,00 (ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, studenti fino a 25 anni)
- gratis per bambini fino a 7 anni, possessori di FVG Card, Guide UE, interpreti UE, handicap UE con accompagnamento, personale MiBAC, membri ICOM

Visite guidate: c' è la possibilità di fare una visita guidata

Accessibilità: senza barriere architettoniche, accessibile ai disabili.

Ulteriori informazioni
Tel: + 39 0432 700867
E-mail: info@tempiettolongobardo.it
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Cividale Longobarda: Patrimonio Unesco

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Cividale del Friuli (UD)
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Descrizione
Dal 25 giugno 2011 il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Per l’Italia si tratta del 46° sito iscritto nella celebre Lista.

La decisione è stata presa durante la 35a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunita a Parigi dal 19 al 29 giugno 2011

Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è frutto di una candidatura di rete che ha avuto in Cividale la propria capofila.

Il 25 giugno la notizia è arrivata da Parigi alle 22.14 ed ha subito fatto il giro del Friuli Venezia Giulia.
Nella capitale francese il Sindaco di Cividale del Friuli Stefano Balloch e il suo predecessore Attilio Vuga avevano atteso per ore con ansia il verdetto del comitato del Patrimonio Mondiale.
Poi finalmente l'esultazione alla conferma che il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)" è nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO
e con esso le più significative testimonianze della Cividale longobarda: la Gastaldaga con il Tempietto Longobardo e i resti del Complesso Episcopale (il complesso cultuale e il palazzo patriarcale), rinnovato da Callisto, i cui resti sono esposti e conservati presso il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo e il Museo Archeologico Nazionale.

La candidatura “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774 d. C.)”, progetto sfociato dalla prima candidatura del 2008, riguarda, oltre a Cividale, una rete che comprende altri sei siti distribuiti sull’intero territorio della penisola:
- il Monastero di Santa Giulia con la chiesa di San Salvatore a Brescia;
- la chiesa di Santa Maria foris portas con il castrum e la torre di Torba a Castelseprio e Gornate Olona (Va);
- il Tempietto di Campello sul Clitunno (PG);
- la basilica di San Salvatore a Spoleto (PG);
- la chiesa di Santa Sofia a Benevento;
- il santuario micaelico di San Michele sul Gargano.

Questi siti sono stati scelti poiché sono quelli dove, unitamente a Cividale, meglio si sono conservate le testimonianze monumentali dei Longobardi.
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Cividale Longobarda: Storia della candidatura

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Cividale del Friuli (UD)
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Descrizione
Una candidatura innovativa

Nel 1996 Cividale del Friuli propose al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) la candidatura al Patrimonio dell’Umanità del “Tempietto Longobardo”. La richiesta rimase in stand-by.
Nel 2003 l’Amministrazione Comunale di Cividale rivalutò il progetto di candidatura.
Dopo altri due anni, i primi contatti avviati tra le città “Iongobarde” di Cividale e di Brescia suggerirono la iniziale prospettiva di dar vita a un inedito sistema turistico integrato a “rete” (“Corridoio geoculturale”) per unire i luoghi di matrice longobarda dalla Scandinavia al Mar Jonio e creare, in chiave culturale e turistico-economica, una “Regione virtuale europea”.
Dopo ulteriori approfondimenti di concerto con le Soprintendenze regionali e con il supporto di un apposito Comitato inter-istituzionale l’Amministrazione Comunale di Cividale, quale capofila nazionale, presentò al MiBAC la proposta di candidatura riguardante i siti più significativi della Langobardia Maior (Cividale, Brescia e Castelseprio- Gornate Olona). La proposta fu accolta e inserita nella rinnovata “Tentative List” assieme a una quarantina di altri siti aspiranti. A metà del 2006 lo stesso Ministero prese la decisione di dare priorità alla candidatura “seriale” longobarda: una risposta innovativa all’UNESCO che proprio allora stava elaborando le nuove regole di ammissione per i beni “seriali”.
Negli ultimi mesi del 2007, su istanza del MiBAC, la “serie” venne infine ampliata a 4 luoghi dell’Italia centro-meridionale (Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento, Monte Sant’Angelo): un intenso lavoro concluso nel gennaio 2008 con il deposito della candidatura ufficiale all’UNESCO di Parigi.
Si trattò – e tuttora si tratta – della candidatura più complessa e innovativa mai presentata nella storia dell’UNESCO, articolata in due documenti-base: Dossier Scientifico e Piano di Gestione. Quest’ultimo ha la natura di strumento di programmazione strategica, reso obbligatorio dall’UNESCO e recepito nella normativa italiana nel 2006 con la Legge n. 77. Il PdG comprende 5 sotto-Piani: Conoscenza; Protezione e Conservazione; Valorizzazione; Sensibilizzazione e Promozione; Sviluppo Socio-Economico: quest’ultimo è il vero aspetto innovativo, concepito in ottica di sistema per promuovere lo sviluppo socio-economico dei singoli Territori, rilanciandone le migliori qualità. E per dare avvio alla costruzione di un Grande Itinerario Europeo (il “Corridoio geoculturale”): una ulteriore e stimolante prospettiva di sviluppo culturale e turistico-economico.

La candidatura del 2010

Su proposta esclusiva dei Governi nazionali aderenti, ogni anno l’UNESCO accetta, per ciascun Paese, una sola candidatura di carattere artistico-monumentale e una naturalistica per le quali si propone l’iscrizione nella World Heritage List (WHL). Un elenco di massimo prestigio che oggi è ormai prossimo all’obiettivo massimo che l’UNESCO sta identificando in “quota1000”: soltanto mille siti riconosciuti in tutto il mondo quali Patrimonio dell’Umanità.
Nel gennaio 2008 l’Italia presentò la candidatura “Italia Langobardorum - Centri di potere e di culto / 568-774 d.C.”. Una candidatura tecnicamente definita “seriale” (o “a rete”). Nella proposta, infatti, erano (e sono) associati a Cividale, capofila nazionale, altri luoghi ove si conservano beni artistico-monumentali “unici e eccezionali” della civiltà longobarda: Brescia, Castelseprio e Gornate Olona (Varese), Spoleto, Campello sul Clitunno (Perugia), Benevento, Monte Sant’Angelo (Foggia).
Nel corso del 2009 la candidatura è stata esaminata dall’ICOMOS, ente ispettivo incaricato dall’UNESCO, che – apprezzando la scelta di porre in luce le eccellenze della civiltà longobarda – ha formulato suggerimenti migliorativi della documentazione scientifica e della perimetrazione di alcune aree tutelabili (Brescia, Spoleto, Campello e Benevento).
L’invito è stato accolto dai proponenti e arricchito con approfondimenti del Dossier scientifico, in particolare per quanto riguarda la storiografia europea e la miglior definizione dei criteri di selezione della “serie” di beni candidati.
È utile ricordare che nessuna osservazione è stata formulata sulla struttura della candidatura relativa a Cividale del Friuli che, quindi, risulta perfetta secondo i parametri dell’UNESCO.
Lo scorso gennaio il Governo italiano, confermando il livello assoluto della candidatura, l’ha riproposta all’Ufficio del Patrimonio Mondiale di Parigi con il nuovo titolo: “I Longobardi in Italia. Centri del potere (568-774 d.C.)”, mantenendo come “logo” la intestazione “Italia Langobardorum”.
Documentazione ufficiale depositata a mani dell’allora Sindaco di Cividale, Attilio Vuga, quale primo proponente. Accanto al Dossier è stato sottoposto all’UNESCO l’aggiornamento del Piano di Gestione (PdG).
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