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  • Chiesa di San Martino

    La piccola chiesa è situata sulla riva sinistra del Natisone, nei pressi del ponte del Diavolo; è arretrata rispetto al limite della strada, sul fondo di un ampio sagrato sollevato che, proseguendo lentamente alla chiesa, conduce al fiume. Il nucleo è già ricordato nel Trecento come centro di una arimannia longobarda, cioè come importante luogo di presidio militare. Nel 1661 sul sagrato vengono rinvenute tombe longobarde molto ricche, in virtù dell’importanza che il luogo sembra aver avuto durante il ducato longobardo. Nel Settecento viene trasportata qui l’ara del duca Ratchis, che rimane nella chiesa di San Martino sino al 1940.

    L’edificio e l’intero complesso subiscono forti rimaneggiamenti nel Seicento e verso la metà del secolo XVIII quei lavori (attribuiti a Domenico e Francesco Schiavi) determinano l’aspetto odierno. La sagrestia, un tempo abbellita da affreschi di Francesco Chiarottini, è arredata con mobili realizzati verso la fine del Settecento da Matteo Deganutti.

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