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  • Trame Longobarde: tra Architettura e Tessuti

    "Si scoprivano la fronte radendosi tutt'intorno fino alla nuca e i capelli cadendo ai lati fino alla bocca erano divisi in due bande da una scriminatura. I loro vestiti erano piuttosto ampi, fatti per la più parte di lino, come sono soliti portarli gli Anglosassoni, e ornati di balze più larghe e in tessuti di vari colori. Portavano calzari, inoltre, aperti fino alla punta del pollice e fermati da lacci di cuoio intrecciati. In seguito cominciarono a portare uose, sulle quali, andando a cavallo, mettevano gambali rossastri di lana: consuetudine questa che avevano appreso dai romani"
    (Paolo Diacono - Historia Langobardorum, IV, 22)

    All'interno del Monastero di Santa Maria in Valle potete visitare la nuova mostra "Trame Longobarde: tra Architettura e Tessuti".
    Uno straordinario lavoro di ricostruzione, sulla base dei dati archeologici, un viaggio per scoprire la vita quotidiana dei longobardi attraverso tessuti, abiti e monili prodotti da questa straordinaria civiltà.
    Un'esposizione che ha due aspetti fondamentali, la ricostruzione di tessuti e costumi longobardi e la valenza didattica.
    La mostra, nata a Spoleto grazie alla Regione Umbria, alla legge 77/2006 del MIBACT, all'Associazione Italia Langobardorum e al Comune di Spoleto, espone la reinterpretazione e la ricostruzione di tessuti e costumi, desunte dalle iconografie e dai reperti archeologici, realizzati a mano al telaio dai detenuti ristretti nella casa di reclusione di Spoleto, mentre gli accessori e le armi sono stati riprodotti dagli studenti iscritti al corso di scenografia del liceo artistico intramoenia dell'IIS Sansi Leonardi Volta di Spoleto.

    La cura dell'esposizione è di Glenda Giampaoli e Giorgio Flamini, la consulenza scientifica di Donatella Scortecci.
    La mostra fa parte del progetto “Musei che hanno stoffa” e ha viaggiato in tutta Italia da Spoleto, Monte Sant’Angelo, Brescia, Benevento, a Cividale del Friuli. Sono previste nuove tappe al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo a Roma, Ferentillo e Abbadia San Salvatore (provincia di Siena).
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  • Bottega Longobarda

    La Bottega Longobarda nasce nel 1988 dopo anni di sperimentazioni nell'arte orafa longobarda del Maestro Orafo Luigi Iod, il quale ha voluto riproporre i magnifici gioielli dei suoi avi sia sotto forma di fedeli riproduzioni degli originali che in rivisitazione degli stessi in chiave moderna e attuale. Il Maesto Iod ha voluto trasmettere questo importante bagaglio di conoscenza al figlio Ivano, dandogli l'opportunità di continuare questa tradizione famigliare dell'artigianato orafo.
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  • Piazza Paolo Diacono

    The heart of Cividale.

    On the left stands a house from the 15th century which preserves traces of frescoes, among which the crest of Cividale is clearly visible, and pointed windows, which is said to have belonged to the family of Paolo Diacono, Lombard historian who wrote about his people. In front of the house there is a fountain with an eighteenth century sculpture depicting the huntress Diana (1803).

    On the right of the fountain there is a glimpse of the flooring, a stone plaque indicates the place where, in 1874, the so-called tomb of Lombard Duke Gisulfo was found, now exhibited at the National Archaeological Museum (Piazza del Duomo). The piazza is adorned with other beautiful buildings.
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