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  • Cividale Longobarda: Patrimonio Unesco

    Dal 25 giugno 2011 il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
    Per l’Italia si tratta del 46° sito iscritto nella celebre Lista.

    La decisione è stata presa durante la 35a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunita a Parigi dal 19 al 29 giugno 2011

    Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” è frutto di una candidatura di rete che ha avuto in Cividale la propria capofila.

    Il 25 giugno la notizia è arrivata da Parigi alle 22.14 ed ha subito fatto il giro del Friuli Venezia Giulia.
    Nella capitale francese il Sindaco di Cividale del Friuli Stefano Balloch e il suo predecessore Attilio Vuga avevano atteso per ore con ansia il verdetto del comitato del Patrimonio Mondiale.
    Poi finalmente l'esultazione alla conferma che il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)" è nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO
    e con esso le più significative testimonianze della Cividale longobarda: la Gastaldaga con il Tempietto Longobardo e i resti del Complesso Episcopale (il complesso cultuale e il palazzo patriarcale), rinnovato da Callisto, i cui resti sono esposti e conservati presso il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo e il Museo Archeologico Nazionale.

    La candidatura “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774 d. C.)”, progetto sfociato dalla prima candidatura del 2008, riguarda, oltre a Cividale, una rete che comprende altri sei siti distribuiti sull’intero territorio della penisola:
    - il Monastero di Santa Giulia con la chiesa di San Salvatore a Brescia;
    - la chiesa di Santa Maria foris portas con il castrum e la torre di Torba a Castelseprio e Gornate Olona (Va);
    - il Tempietto di Campello sul Clitunno (PG);
    - la basilica di San Salvatore a Spoleto (PG);
    - la chiesa di Santa Sofia a Benevento;
    - il santuario micaelico di San Michele sul Gargano.

    Questi siti sono stati scelti poiché sono quelli dove, unitamente a Cividale, meglio si sono conservate le testimonianze monumentali dei Longobardi.
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